CHAPTER 1: SOLI [-Claire Redfield- Alucard Claire SannaLundra]

Anna si svegliò stordita, era tutto buio. Improvvisamente si ricordò di avere con se una torcia e dopo averla trovata l'accese. Dove sono?! Cosa mi è successo?!La luce della torcia non era molto forte, ma cercò comunque di capire in che luogo si trovava. Avanzava lentamente nella stanza per esplorarla meglio, ad un certo punto sentì qualcosa sotto i suoi piedi e lanciò un urlo.. tre ragazzi erano distesi a terra. "Cosa ci facevano lì?!" "Sono vivi?", uno di loro si mosse. Li osservò spaventata, tra di loro c'era un guerriero giapponese! Anna non pensava di vivere la realtà, era molto sorpresa..

Ken si svegliò all'improvviso, non ricordava niente di quello che era successo prima... Era molto confuso, si guardò intorno e vide altre persone lì accanto a lui.
Si alzò e domandò. "State bene? Dove siamo?"

"Si..ehm..io sto bene.." Anche se Anna non credeva ancora ai propri occhi, era sicura di non stare a sognare. "Il mio nome è Kaname, oh scusa...Anna, per gli amici Kaname. Non so per quanto tempo durerà la batteria di questa torcia.."

Ken si sentì sollevato a sentire la risposta della ragazza, era contento che stesse bene.
"Speriamo duri quella torcia...Ci serve, ora però dobbiamo capire dove siamo... Ti ricordi qualcosa te?"

"No, non ricordo assolutamente niente, stavo vedendo il nuovo episodio del mio anime preferito, e poi mi sono svegliata qui.. e non so che luogo sia questo..tu ricordi qualcosa?
.. bisogna trovare una soluzione per questa torcia, e anche per questi altri due ragazzi... " disse Anna.

Ken rispose prontamente al nuovo "arrivato".
"A quanto pare nessuno sà perchè siamo qui... Non sappiamo nemmeno dove siamo."
Detto questo, Ken cominciò a pensare frà se e se e giunse ad una conclusione, si rivolse a tutti dicendo.
"La situazione non mi piace, sicuramente siamo stati portati qua da qualcuno e non ha sicuramente buone intenzioni.. Questo penso lo abbiate capito tutti, l'importante ora è fidarsi l'uno dell'altro, dobbiamo essere una squadra."
Una volta finito il discorso, Ken si diresse nel punto esatto in cui si era risvegliato, lì c'era la sua Katana, un dono prezioso ricevuto dal suo maestro.
Poco dopo si girò e vide Anna, ferma con la sola torcia in mano, Ken si avvicina e si piazza davanti a lei, come se fosse una guardia del corpo.
"A te ci penso io, sò di per certo che sai badare a te stessa, ma la prudenza non è mai troppa, stammi vicino. Ok?"
Disse Ken sorridendo amichevolmente.

Alan si svegliò di soprassalto, vedeva solo una luce,e delle scatole polverose, avvicinandosi alla luce notò due persone: " Chi siete? Che ci facciamo qui?" i due risposero di essere anna e ken, e di essere nella stessa situazione, cioè non sapere assolutamente che ci facevano lì in quel posto.
Alan notò di avere ancora la sua pistola e gli venne un flashback, stava "lavorando" aveva come obbiettivo un riccone della città, era appostato su una finestra in una camera d' albergo quando perse di colpo i sensi e si ritrovò qui. Alan non aveva molta fiducia nei due "compagni" appena conosciuti, però pensò che in quella situazione era meglio stare uniti.

"Grazie mille Ken!"rispose Anna, e si girò a guardare il compagno da poco sveglio.
"Dobbiamo andarcene da qui, questo posto non mi piace per niente..l'unico problema è che c'è ancora un ragazzo qui a terra privo di sensi, e senza di lui è meglio non muoversi.."

"Giusto, cerchiamo di svegliarlo" dissè Alan e insieme agli altri cominciò a cercare di svegliare il loro "compagno" ancora assopito...

Lundra si svegliò mezzo intontito,si alzò e vide tre persone che non aveva mai visto prima..si avvicinò a loro e disse con tono diffidente ''dove mi trovo????? e voi chi diavolo siete?????''

"Finalmente anche tu sei sveglio" gli disse Anna.
"Il mio nome è Anna, dal mio aspetto potrei sembrare giapponese ma non lo sono..tu invece chi sei? Ti ricordi qualcosa?"

"Sono Alan Williams, esperto di arti marziali omicida,e non ho la bancè minima idea di cosa ci facciamo qui" rispose Alan a Lundra.

Vedendo che tutti si erano ripresi, Ken disse.
"Ora che ci siamo tutti, credo sia meglio proseguire. Penso sia inutile stare qua a domandarci sempre "Dove siamo? Chi siete?" forse andando avanti capiremo qualcosa di più."

"Già, hai ragione" disse Alan a Ken "Andiamo verso la porta, e cerchiamo di trovare un modo per aprirla"

''ok, io sono pronto per proseguire..''disse Lundra prendendo la sua torcia elettrica.

Ken si avvicinò alla porta, era fatta di un legno molto spesso e resistente.
Capì subito che non poteva di certo sfondarla a spallate o a calci, così disse.
"State indietro, ci penso io."
Sicuro di quello che faceva si mise in posa, estrasse la sua Katana e la conficcò nella porta, poi con tutta la sua forza la tirò su e tagliò la porta.
Una volta tagliata, rinfoderò la sua Katana.
"Bene, non è stato difficile... Dopotutto era legno, ora possiamo proseguire. Stiamo vicini."

"Wow niente male,complimenti"
"E ora usciamo di qui"Una volta usciti si accorsero di un orribile puzza e si sentirono alcuni rumori...si sentì un urlo: Anna era stata presa da una creatura, Alan sferrò un calcio alla creatura che finì a terra e uccise a sangue freddo quella "cosa"che sembrava una persona. Dopo aver esaminato il corpo si accorserò che era uno zombie. "Anna stai bene?"

"Si..grazie..cosa ci fa uno zombie qui?!" disse Anna ancora spaventata."Dobbiamo subito andarcene!...non voglio più avere a che fare con queste "creature"!"

"Ok andiamo, Anna stacci vicino" proseguirono, arrivarono in un luogo di morte, dove l'odore della morte era così forte da spaventare un serial killer, si sentivano dei rumori, ma non si sapeva da dove provenissero, e sopratutto chi li emetteva...

"Ragazzi, non possiamo proseguire in questo luogo così tetro solo con due torcie... dovremmo trovare un'interruttore per accendere le luci in tutte le stanze,così anche io e Lundra possiamo aiutarvi.." disse Anna guardandosi attorno.

Alan cercò così tanto che riuscì a trovare un interruttore, si accesero le luci, erano poche e non illuminavano molto"Non sono un gran chè, ma dovrebbero passare, andiamo!"